Un'inedita presenza templare a Città di Castello

17/10/2012

WEB: http://www.beniculturali.it/mibac/export/MiBAC/sito-MiBAC/Contenuti/MibacUnif/Eventi/visualizza_asset.html_1017733703.html


Gli affreschi emersi nella chiesa di Santa Maria della Carità, assorbita da tempo nel complesso della Fattoria Autonoma Tabacchi di Città di Castello, aprono nuove indagini per l’evoluzione storico architettonica del quadrante di pregio in cui sono contenuti e sulla fisionomia e funzione urbana che la zona a confine tra i rioni Prato e Mattonata ha svolto nell’arco del Medioevo. Gli inediti apparati decorativi risalenti agli inizi del tredicesimo secolo ed ad una successiva fase del primo Quattrocento, sono stati oggetto di un recente recupero promosso dalla Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici dell’Umbria ed hanno rivelato, nel primo livello, un’impaginazione a finto concio e ad elementi simbolici strettamente riferibili a quelli di analoga tipologia templare presente in Italia ed in Francia. Il successivo ciclo pittorico che vede nella parete orientale l’ambientazione di un Cenacolo e di un’Annunciazione e di giochi prospettici per figurative ambientazioni nel lato sud della navata, è ormai da considerarsi come una presenza di storica consequenzialità nell’insediarsi del domenicano ‘Ordinis Predicatorum’ nell’alta valle del Tevere, e con una stesura di inequivocabile rispetto del supporto duecentesco che sembra non dar adito a nessuna sostanziale ipotesi di ‘damnatio memoriae’. L’ambiente sacro della Carità, databile attorno al XIII secolo, ed ancora da delimitare nelle sue originarie tipologie e nei passaggi successivi all’epoca del potere templare, motiva oggi, alla luce di tali ragguardevoli testimonianze, nuove indagini di studio per la città antica e per il suo territorio. L’excursus del convegno, a partire dai ritrovamenti del sito archeologico d’epoca romana posto nel versante sud del complesso, rileggerà la vicenda storico artistica dagli inediti insediamenti altomedievali e medievali, al sovrapporsi nei primi del Quattrocento della mole di San Domenico, alla rinascimentale dimora dei Vitelli, alla secolare presenza ‘ospitaliera’ racchiusa oggi nell’elegante, ma degradata struttura settecentesca del cosiddetto ospedale ‘vecchio’. L’approfondimento delle risultanze di tale ‘restauro integrato’ si pone dunque scientificamente, grazie al contributo del MIBAC e del Comune di Città di Castello, come punto di partenza di una nuova analisi urbanistica e territoriale che conduce fino agli antichi confini ed alle loro vie di comunicazione, ponendo e qualificando però questa area, già spesso baricentro della vita cittadina e dei suoi secolari rapporti di forza, in un destino di particolare valorizzazione.
Visite guidate su prenotazione domenica 21 ottobre 2012, con prenotazione obbligatoria entro le ore 12 di venerdì 19 ottobre allo 075 8555687.

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